IL PROGETTO

UNA GESTIONE SOSTENIBILE

Il Lago Maggiore e il Fiume Ticino sono corpi idrici condivisi tra Italia e Svizzera, di rilevante interesse ambientale, con la presenza di numerose aree protette; essi costituiscono anche un’importante risorsa idrica per l’acqua potabile, l’irrigazione e la produzione di energia idroelettrica, oltre ad esercitare una forte attrazione turistica. Il carattere transfrontaliero e le esigenze spesso contrastanti dei diversi fruitori rendono molto complessa ma di rilevante importanza la gestione condivisa di questa risorsa, i cui primi esempi risalgono agli anni ’50.

Questo progetto vuole dare un contributo concreto alla definizione di strategie di gestione ambientale realizzabili, sostenibili, condivise ed esportabili in contesti analoghi dell’area EUSALP. 

Oggetto del progetto è la gestione dei livelli del lago e la qualità dell’ambiente circostante, con particolare riferimento alle aree naturali protette, anche sul Fiume Ticino a valle del lago. Fra le specificità di questa sfida vi è il coinvolgimento diretto dei gestori delle aree protette e del consorzio regolatore dei livelli del lago, oltre ai centri di ricerca del territorio; ciò consentirà di superare i limiti conoscitivi e di relazione sino ad oggi spesso presenti.

Il progetto porterà quindi, quale principale cambiamento, alla definizione di strumenti condivisi per una gestione sostenibile che riduca i conflitti d’uso, con un effetto positivo concreto sui fruitori, sulla biodiversità e la salute degli ecosistemi coinvolti.

I DESTINATARI

A CHI CI RIVOLGIAMO

GRUPPI TARGET

Il progetto prevede l’organizzazione di eventi volti a divulgare contenuti e risultati raggiunti. La popolazione dell’area di progetto è quindi uno dei target cui si rivolge, in un’ottica di sensibilizzazione nei confronti di temi quali lo sfruttamento sostenibile della risorsa idrica e la gestione ecocompatibile del territorio, e di consapevolezza degli effetti transfrontalieri. È inoltre prevista l’organizzazione di giornate formative su tematiche ambientali, dedicate ai professionisti che si occupano di gestione e monitoraggio e alle Guardie Ecologiche Volontarie che operano nell’area di progetto. Infine, l’organizzazione di attività divulgative per i ragazzi delle scuole dell’area di progetto permetterà di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza ecologica degli ambienti acquatici e la necessità di promuoverne la tutela.

La definizione di linee guida per l’ individuazione di uno schema di gestione dei livelli che tenga conto anche della fruibilità delle spiagge del lago è invece un’attività indirizzata ai turisti. Al tempo stesso, saranno tenute in considerazione le esigenze delle attività agricole che utilizzano le acque del Ticino per l’irrigazione, che sono quindi anch’esse target di progetto. Infine, è l’ambiente stesso uno dei target, che beneficerà della migliorata governance e degli interventi di riqualificazione.

A beneficiare indirettamente dei risultati del progetto saranno gli enti gestori delle aree naturali e della risorsa idrica in altri territori dell’area EUSALP, che potranno sfruttare questo progetto come modello per impostare analoghe strategie di gestione. Inoltre, la popolazione dell’area e i turisti godranno del beneficio che il progetto apporterà all’ambiente, in termini di tutela degli habitat e della biodiversità, ed in termini paesaggistici.

 

STAKEHOLDERS

Il progetto coinvolge numerosi soggetti in qualità di stakeholder, di seguito elencati. Gli enti derivatori delle acque del fiume Ticino, in particolare: il Consorzio Bonifica Est Ticino Villoresi - ETV, il Consorzio di irrigazione e bonifica Est Sesia -AIES ed ENEL Green Power -EGP, saranno interessati dai risultati del progetto, in quanto le modalità di gestione dei deflussi dal lago, sulle quali verte il progetto, hanno effetti sulle portate rilasciate dal lago nel Ticino e di conseguenza sulla disponibilità idrica per gli utilizzatori in quest’area. Gli operatori turistici (es albergatori, gestori di spiagge) saranno interessati dai risultati del progetto, in quanto la gestione dei livelli del lago ha effetti sul grado di esposizione/allagamento delle spiagge lacustri, e quindi sulla possibilità di fruizione delle stesse. Inoltre, gli interventi di riqualificazione ambientale proposti e l’individuazione di un sistema di gestione dei livelli che tuteli gli ambienti naturali possono favorire l’attrazione per forme di turismo ambientale. I cantieri navali per il ricovero, rimessaggio, vendita e noleggio di imbarcazioni potranno essere a loro volta interessati dal progetto in relazione ai suoi effetti sul turismo. I fruitori delle aree naturali protette potranno beneficiare di ambienti di migliore qualità e accessibilità. I pescatori sportivi e professionisti sono portatori di interesse per quanto riguarda le azioni di raccolta dati riguardanti il successo riproduttivo dell’ittiofauna e gli effetti che la regolazione dei livelli può esercitare sull’ittiofauna. La provincia di Varese sarà interessata dai risultati del progetto in quanto ente gestore delle aree Rete Natura 2000 sulla porzione lombarda del lago. Le province di Verbano Cusio Ossola, Novara, Varese e il Canton Ticino, in quanto enti amministrativi territorialmente coinvolti. Lo Stato italiano e la Confederazione svizzera, quali promotori e garanti dell’accordo internazionale sulla regolazione delle acque.

L'AREA GEOGRAFICA

DOVE SI SVILUPPA

L’area di progetto è caratterizzata da due importanti corpi idrici: il Lago Maggiore e il Fiume Ticino, che fanno parte di un mosaico di ambienti di fondamentale importanza ecologica, riconosciuti tramite numerose aree protette, tra cui siti delle reti Natura 2000 e Smeraldo. L’area rappresenta un corridoio ecologico a livello locale e un’area di sosta per numerosi uccelli migratori. Al tempo stesso, è caratterizzata da un territorio fortemente antropizzato, con insediamenti urbani, attività industriali e aree agricole, in cui la risorsa idrica è sfruttata per la produzione di energia idroelettrica e l’irrigazione. Inoltre, la bellezza degli ambienti ha portato al fiorire del turismo, con conseguenze sullo sviluppo degli insediamenti in particolare sulle rive del lago. Le principali criticità ambientali su cui il progetto può incidere positivamente sono quindi: l’alterazione della naturalità degli ambienti ripari, l’alterazione dei regimi idrologici, la perdita di biodiversità.

RILEVANZA STRATEGICA E VALORE TRANSFRONTALIERO

OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE

RILEVANZA STRATEGICA

La regolazione del Lago Maggiore, attraverso la gestione dello sbarramento della Miorina, sin dagli anni ‘40 è affidata al Consorzio del Ticino, che opera secondo precisi vincoli di sicurezza del territorio ed in base alle esigenze degli utenti di valle e di monte. Il progetto si propone di migliorare la gestione della risorsa idrica nel sistema Verbano/Ticino, tramite la valutazione degli effetti ambientali della regolazione e quindi l’individuazione di uno schema gestionale dei livelli delle acque del lago e delle portate del fiume Ticino condiviso tra i gestori delle aree protette e i gestori della risorsa idrica. Attualmente i conflitti d’uso riguardano sia la regolazione dei livelli del lago, per motivi ambientali e fruizionali, che le portate del Fiume Ticino a valle, rispetto agli utilizzi della risorsa idrica in essere e alla tutela ambientale, sia del Ticino stesso che del Fiume Po, del quale è uno dei principali affluenti. Nel territorio d’interesse coesistono infatti rilevanti interessi economici ed ambientali: l’utilizzo della risorsa idrica consente l’irrigazione di circa 170.000 ha di aree agricole e la produzione di energia idroelettrica per circa 500 GWh/anno; la fruizione turistica sulle rive del Lago Maggiore è rilevante; parte delle sponde del lago e l’intera asta fluviale sono ricomprese in aree naturali protette, in siti della Rete Natura 2000 o Smeraldo. Emerge quindi la necessità di definire congiuntamente il reale effetto della regolazione sui diversi comparti, tenendo conto di vantaggi e svantaggi che le scelte gestionali possono produrre per i diversi stakeholder, così da individuare margini di riduzione dei conflitti. Il progetto è quindi coerente con l’Obiettivo Tematico 6 del Programma, recepito dall’Asse 2 (Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse) e risponde ai bisogni del programma nell’ambito dell’Obbiettivo Specifico 2.1 (Aumento delle strategie comuni per la gestione sostenibile della risorsa idrica).

 

VALORE TRANSFRONTALIERO
 

Il bacino imbrifero del fiume Ticino si estende tra il territorio svizzero (a nord) e quello italiano (a sud), coinvolgendo un’ampia area di territorio in entrambi gli stati. I processi naturali che coinvolgono i corpi idrici transfrontalieri (nel caso specifico il Lago Maggiore ed il fiume Ticino) ovviamente non rispondono ai confini amministrativi; conseguentemente, le scelte gestionali prese in una parte del bacino coinvolgono e si ripercuotono anche sul resto del bacino. Nel caso specifico, la regolazione dei deflussi dal lago, se gestita nell’ottica dell’ottimizzazione della risorsa idrica per gli usi irrigui a valle del lago (quindi in territorio italiano), può beneficiare di un aumento dei livelli del lago nel periodo primaverile/estivo; al contrario la fruizione turistica sulle rive del lago (sia in territorio svizzero che italiano), può beneficiare di livelli più bassi proprio nel periodo estivo; nell’ottica infine della tutela degli ambienti naturali, può potenzialmente incidere sugli ecosistemi qualsiasi alterazione del naturale regime idrologico. Emerge quindi chiaramente la necessità di una gestione transfrontaliera concertata e comune, che scaturisca da un valutazione su scala di bacino anziché locale. La Riserva Naturale delle Bolle di Magadino, capofila svizzero del progetto, da molti anni mette in atto interventi conoscitivi e di gestione attiva dell’area umida il cui trasferimento sul lato italiano potrà consentire importanti benefici gestionali alle aree protette del territorio italiano; al tempo stesso la partecipazione al progetto consente al partner svizzero ed alle esigenze che rappresenta di incidere e determinare valutazioni a supporto della governance. Risulta quindi evidente che gli obiettivi del progetto possano essere raggiunti esclusivamente con un approccio pienamente transfrontaliero, per definire una sintesi efficace e condiva tra le diverse esigenze economiche e di tutela ambientale, riducendo le difficoltà della governance.

 

IMPATTO TERRITORIALE

COSA FACCIAMO

Il progetto prevede, tra le sue attività, la realizzazione di alcuni interventi di riqualificazione ambientale per la salvaguardia di ambienti umidi posti sulle sponde del Lago Maggiore. Tra gli interventi è prevista la rimozione di specie vegetali alloctone, lo sfalcio sperimentale di aree a canneto e la piantumazione con elofite. La progettazione di dettaglio degli interventi da realizzare sarà tuttavia essa stessa parte delle attività del progetto. Questi interventi determineranno un effetto fisico sul territorio in termini di ampliamento delle aree a canneto ed aumento della diversità di habitat naturali, tramite l’eliminazione di nuclei di vegetazione alloctona invasiva che comporta una banalizzazione degli habitat stessi. Il risultato atteso connesso a questi interventi è un incremento locale della biodiversità, oltre alla valorizzazione paesaggistica dei luoghi. Gli interventi saranno realizzati all’interno di due aree della Rete Natura 2000, sulle quali, quindi, il progetto determinerà un effetto fisico positivo.

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